



MICHELE PIERGUIDI
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Il mio Calcio Storico
Batte la passione nel cuore di Firenze
Era un pomeriggio del mese di marzo del 2010 ed il Sindaco mi aveva parlato del calcio storico e della possibilità di nominarmi presidente. Il calcio storico, pensa molto ingenuamente, è una splendida competizione sportiva e la più grande rievocazione storica della nostra città.
Per uno come me, allenatore, dirigente di società sportiva e fiorentino fino al midollo era un sogno.
Non mi sembrava vero che tutto questo potesse succedere a me.
In quel pomeriggio Matteo Renzi aveva convocato una riunione nel suo ufficio, la splendida sala di Clemente VII a Palazzo Vecchio, una riunione con tutti i presidenti, i capitani e i leader carismatici dei quattro colori del Calcio Storico. Mi colpirono molto le istruzioni sintetiche che il Sindaco mi diede prima della riunione alla quale mi era stato chiesto di partecipare come nuovo Presidente.
Le parole che mi disse furono, "Michele non aprire bocca, ci penso io".
Quest' ordine mi colpì molto e lì per lì ne fu ferito anche il mio orgoglio. Ma io durante quella riunione non aprii bocca. E meno male, perché in quell'occasione mi potei rendere conto di quanto difficile fosse il compito di tentare di mettere d'accordo tutti.
Fu un incontro di una violenza verbale inusitata e per me impressionate, dove nessuno dei presenti aveva una minima fiducia nelle parole dell'amministrazione rappresentata dal suo massimo elemento, il Sindaco.
Vennero fuori tutti i problemi che c'erano stati nel calcio storico con la passata amministrazione: le condanne ai calcianti, il regolamento mal digerito, e da alcuni non accettato, il rapporto con la questura, i contributi insufficienti, i campi d'allenamento non idonei. Problemi, problemi, problemi.
In effetti, i tornei dal 2007 non si erano più giocati regolarmente per il rifiuto di scendere in campo di uno dei quattro colori. Negli anni successivi, o si era saltata la manifestazione, o si era giocata a squadre miste, cosa che aveva portato un disinteresse anche tra gli appassionati oltre che a grandi polemiche.
In questa riunione mi fu chiaro quanto fosse difficile far ripartire il torneo di San Giovanni.
Ma le sorprese non erano finite, appena andati via i rappresentanti dei colori, il Sindaco mi diede altre sintetiche disposizioni: "caro Michele da ora in avanti, del calcio storico te ne occupi te, quello che fai va bene, è chiaro che io voglio giocare il torneo, regolare"
Capii subito perché tutto ciò era successo a me.
Mi rimboccai le maniche, indossai la mia tuta sportiva, le mie scarpe da ginnastica ed andai in ogni campo d'allenamento a parlare con tutti. Non fu facile, rappresentavo il Comune ed i calcianti in quel momento vedevano l'amministrazione come il fumo negli occhi.
“il comune”, per loro era quello che li aveva presi in giro, non li aveva tutelati ma anzi esposti a denunce penali e a tutte le conseguenze che queste comportano. In ogni riunione, in ogni campo d'allenamento, la prima mezz'ora venivo accerchiato ed infamato ma non per chi ero io ma per quello che rappresentavo.
Nel 2010, riuscimmo a giocare una partita, i Rossi e i Verdi in disaccordo con il regolamento, e per timore di ulteriori denunce scelsero di non giocare. Bianchi e Azzurri, invece, dettero vita ad una partita dove il regolamento, anche se mal digerito, fu rispettato alla lettera. Vinsero gli Azzurri, nessuno di loro però era contento di quel gioco.
Non mi fermai. Nel 2011 con molto più tempo a disposizione, ci furono modifiche importanti alle regole, molte riunioni e, sempre con tuta e scarpe da ginnastica, non mi tirai indietro nei faccia a faccia sui campi d'allenamento. Là dove l'amministrazione era intervenuta per migliorare le strutture e costruirne una nuova al colore degli Azzurri, ancora senza un campo idoneo.
Si cominciò a riparlare di Calcio Storico alla radio e nelle televisioni locali. Nelle trasmissioni si parlava dei problemi, ma anche delle storie dei calcianti, degli atleti che scendono in piazza, del loro amore verso il colore e la città, del loro coraggio e di quanto cuore bisogna avere per scendere sul sabbione a battersi per vincere la vitella.
Piano piano, credo anche grazie al mio modo molto semplice e, direi, coraggioso di essere Presidente del Calcio Storico, l'amministrazione riusci a riconquistare la fiducia dei calcianti e dei loro rappresentanti, e finalmente nel 2011 il sorteggio nel giorno di Pasqua, appena prima dello scoppio del Carro andò in diretta televisivo e riprese un grandissimo entusiasmo nei fiorentini appassionati e riuscimmo nell'impresa di giocare il torneo regolare dopo sei anni.
Vinsero gli Azzurri, ma vinse soprattutto il calcio storico ed ogni suo interprete.
Vinsero anche le casse dell'amministrazione, perché, per mia decisione, furono tagliati i biglietti omaggio e con lo stadio sempre esaurito per tutte e tre le partite, il Comune raggiunse uno storico segno + nel bilancio della manifestazione, un avvenimento importante mai accaduto in precedenza.
Nel 2012, vinsero i Bianchi, dopo trentuno anni di attesa. Televisioni di tutto il mondo, ripresero la manifestazione, riviste internazionali dedicarono ampio spazio ai calcianti e al Corteo della Repubblica, furono girati film e documentari sul Calcio e sulla manifestazione. Ci fu l'interesse di Sky, c'era una Città colorata.
Il Calcio Storico era definitivamente ripartito ed amato come la propria Città in tutto il mondo.
Si giocarono in quell'anno anche la partita delle Vecchie Glorie, in una Santa Croce gremita e con il ricavato in beneficenza, per l'Associazione Tumori Toscana, e la partita dei "Giovani", quasi tutti del colore rosso allenata da "Ciara", anche quella con l'intero ricavato in beneficenza per la Fondazione Tommasino Bacciotti.
Nella partita delle Vecchie glorie capitanate da Uberto Bini scrittore e fiorentino di Borgo Allegri, 'giocai' qualche minuto anche io.
I calcianti poi, parteciparono in massa alla donazione del sangue con un gesto di grande solidarietà. Promossa dall'AVIS, e ci fu quasi una battaglia a donare di più.
Il calcio storico e i calcianti giocavano, facevano spettacolo, facevano del bene.
Nessuno più poteva accostare il calciante a qualcosa di diverso da un atleta che, per passione, giocava e onorava il proprio colore, la manifestazione e la Città.
Il torneo si era definitivamente rilanciato, le manifestazioni benefiche collaterali al torneo sono aumentate e sono state potenziate e la beneficenza è aumentata.
Si è disputata la partita di Calcio Fiorentino delle ragazze, vere "guerriere" capitanate da Gianluca Cecchini
E' diventato un appuntamento fisso la partita di calcio, organizzata dal Museo della Fiorentina, tra le vecchie glorie Viola, ed altre compagini formate o da rappresentative delle istituzioni, o da altre Vecchie Glorie di squadre di Serie A.
La Misericordia di Firenze, ha istituito un torneo tra i colori, dedicato alla donazione del sangue, e i calcianti e i tifosi hanno partecipato in massa, alla Fondazione Tommasino Bacciotti e all'A.T.T. si è aggiunta l'A.N.T., Save the Children, e la Fondazione Stefano Borgonovo.
Fare il presidente del Calcio Storico è stato un grande onore, una grande palestra di vita, e mi ha fatto conoscere le persone che rendono unico e straordinaria questa nostra tradizione: "i Calcianti."
Spero di poter continuare..



















